Trent’anni fa iniziò la sua attività con un solo gommone, tanta voglia di fare ma pochissimi mezzi. Oggi Stefano Annese, fondatore di “Acquaterra di Rafting ASD" porta avanti con numeri ben più corposi il rafting in Alto Adige grazie alle due basi situate tra Castelbello e la Val Passiria. Siamo tra Merano e Bolzano e qui si concentrano numerose realtà legate al nostro mondo e in generale a quello degli sport all’aria aperta e a contatto con la natura.
Tra queste c’è anche la realtà fondata da Stefano Annese che oltre al rafting mette a contatto turisti e appassionati con le acque selvagge attraverso kayak, canyoning e molte altre attività tra le quali anche quad e tiro con l’arco. I suoi inizi però furono tutt’altro che scontati. Cresciuto a Merano, Stefano Annese infatti è originario di Catania; e allora noi ci chiediamo, e gli chiediamo il perchè, dalla calda e assolata Sicilia, ha deciso di mettere radici proprio a Merano e di farlo attraverso il rafting?
“Merano e queste terre sono bellissime ma è chiaro che non posso dimenticare le mie origini. Il rafting per la prima volta lo scoprii in Sicilia quando conobbi per la prima volta Andrea Gatti - spiega Stefano - Andrea era venuto in Sicilia per partecipare ad un raduno di canoa internazionale che organizzavo nel periodo tra Natale e capodanno. In quell’occasione vennero anche alcuni atleti e amici del Canoa Club Milano con i quali, oltre che di canoa, si parlò anche di rafting. Fu amore a prima vista. Quello stesso inverno decisi di comprare il primo gommone della mia vita e chiesi ad Andrea di tornare in Sicilia un’altra settimana per insegnare a me e a un’altra manciata di amici i primi rudimenti del rafting. Navigammo tra le acque del fiume Salso, in provincia di Enna; un fiume che entra poi nel lago di Pozzillo a Regalbuto e che in alcuni momenti dell’anno tocca punte di difficoltà vicine al terzo-quarto grado. Parliamo di una trentina d’anni fa; eravamo davvero agli inizi ma quell’esperienza mi segnò profondamente tanto che mi spinse, dalla Sicilia, a tornare a Merano e qui, con un solo gommone, ad aprire l’attività”.
Merano, il Passirio. Terra di canoisti e di grandi atleti. Terra di persone esperte e attenti conoscitori del fiume. Come fu l’impatto con questa realtà?
“Inizialmente non fu facile - ammette Stefano - ma in poco tempo il rafting divenne un’attività importante anche a Merano. Collaborai con quelli che nel frattempo sono diventati gli amici dello Sport Club Merano e delle varie realtà sul territorio. La canoa, vera e propria istituzione a Merano dal punto di vista agonistico, si è lasciata affiancare progressivamente dal rafting, aperto maggiormente anche al versante della promozione turistica ma per certi versi complementare a kayak e simili. L’intesa da allora è cresciuta e tra Adige e Passirio, oltre alle canoe, da diverso tempo è frequente vedere spesso anche i gommoni da rafting”.
Un legame, quello tra Alto Adige e Sicilia, che proprio per Stefano Annese continua ad essere vivo:
“Il rafting in Trentino Alto Adige si pratica con facilità tra la primavera e l’estate, da maggio fino a settembre. In Sicilia le temperature più miti, e il livello d’acqua di alcuni fiumi, permettono di navigare anche in autunno e inverno, tra metà dicembre e fine marzo. Di fatto insomma - spiega Stefano - unendo le due regioni si può praticare rafting tutto l’anno. Quarant’anni fa fondai la prima società di canoa fluviale siciliana, la Società Kayak Alcantara. E proprio tra le gole e i territori dell’Alcantara, tra le province di Catania e Messina, è possibile ancora oggi pagaiare e fare rafting. In Sicilia, proprio sull’Alcantara, in certi periodi dell’anno ci sono una quindicina di chilometri di fiume navigabili. Si può scendere con i gommoni anche nella parte alta del canyon che si sviluppa lungo il fiume Simeto; ma anche lungo il fiume Pollina o nel palermitano, verso Cefalù, dove peraltro è nata anche una realtà che attraverso il rafting permette a turisti e visitatori di avventurarsi tra le gole di Tiberio. I periodi invernali potrebbero essere interessanti anche per organizzare qualche raduno agonistico, con i ragazzi e le ragazze della nazionale azzurra; le strutture ci sono, i fiumi non mancano e le temperature siciliane a dicembre sono decisamente meno rigide rispetto al Nord Italia”.
Chissà che non possa accadere a breve. Aprendo all’aspetto agonistico invece, è inevitabile tornare all’Acquaterra di Rafting ASD che in Alto Adige lavora anche su questo fronte:
“Pur essendo votati principalmente all'avviamento al rafting di nuovi praticanti, da qualche anno abbiamo deciso di prendere parte anche a qualche gara di alto livello per metterci alla prova. Non abbiamo al momento un team agonistico stabile ma in futuro potrebbe anche accadere. L’Adigemarathon è una delle iniziative alle quali guardiamo con maggiore attenzione su questo fronte e chissà che in futuro, un passetto alla volta, non ci siano ulteriori opportunità per avventurarsi anche in questo mondo fatto di sfide contro il cronometro e opportunità di classifica”.
Staremo ovviamente a vedere. Pronti a raccontarvi eventuali sviluppi e nuove realtà del nostro straordinario territorio. L’Italia del rafting si racconta, e vuole farsi conoscere. Grazie a Stefano Annese, diviso tra Trentino Alto Adige e Sicilia; ad unire le sue due anime il rafting grazie al quale ognuno di noi, indipendentemente da quali rapide e acque sta solcando, si sente sempre un po’a casa.
Se anche voi volete raccontarci il vostro primo ricordo legato al rafting scriveteci una mail a