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Il pararafting per tutti apre le porte il 25 e 26 settembre a Pescantina (VR).

Con ancora negli occhi le emozioni dei successi azzurri ottenuti alle Paralimpiadi, l'Italia del pararafting torna a mettersi in gioco e lo fa in occasione del weekend dimostrativo amatoriale aperto a tutti i tipi di disabilità in programma sabato 25 e domenica 26 settembre a Pescantina, in provincia di Verona. 

Un weekend intero, aperto a tutti e che non necessita di alcuna esperienza. Anzi, l'evento è rivolto proprio a chi non è mai salito su un gommone da rafting e ha voglia di cimentarsi, senza barriere, con questo nostro sport. Non ci saranno ostacoli, nemmeno quelli legati alla disabilità; i tecnici federali accoglieranno tutti coloro che vorranno provare quest'esperienza facendo in modo che possa diventare un fine settimana di grandi emozioni ed entusiasmo. A Pescatina, tra le acque dell'Adige, saranno presenti e collaboreranno all'evento anche alcuni degli atleti azzurri del pararafting che ai recenti campionati del mondo in Francia hanno sbaragliato la concorrenza vincendo la medaglia d'oro e quella di bronzo nella classifica generale.

Per partecipare basterà inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. alla quale risponderà appunto Elena Bragastini, responsabili per il pararafting azzurro fornendo tutti i dettagli precisi su orari, luogo e modalità della prova di pararafting: "L'obiettivo - spiega Elena - è quello di far provare le emozioni che quotidianamente viviamo noi a bordo dei gommoni. Per una semplice discesa, ma anche perchè da una semplice discesa potrebbero nascere nuove opportunità. Lo sport è fondamentale e il pararafting azzurro è aperto a tutti, sia per intraprendere un sano percorso di sport e divertimento ma anche, magari in futuro e partendo proprio dal weekend del 25-26 settembre, far si che ci si innamori talmente tanto di questo nostro sport da decidere di farlo diventare un'attività agonistica. Accanto a noi tecnici federali avremo anche gli atleti che hanno partecipato al mondiale, esempio di come attraverso lo sport, davvero, ci si possono regalare grandissime soddisfazioni". 

E allora l'invito è da ribadire: senza timori nè particolari remore il pararafting chiama a raccolta tutti coloro che vogliono provare queste emozioni. Senza limiti legati alla disabilità nè barriere di chissà quale tipo. Un'occasione da non perdere. 

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Attraversando l'Italia. Buone mele e tanto rafting in Val Venosta!

All’imbocco della Val Venosta il rafting è protagonista. Terra di mele buonissime, terra nella quale c’è chi è riuscito a conciliare l’attività di agricoltore, a contatto con la natura, con quella di guida rafting.

Felix Pirhofer è un’istituzione nel mondo del nostro sport, italiano ma non solo. Ed è lui, assieme alla nipote Dorothea Oberhofer, a gestire il Rafting Adventure Sudtirol, realtà che opera sull’Adige e che oltre al rafting dà spazio dal punto di vista turistico anche a sup e packraft: 

“Siamo partiti nel 2017 e quella che si sta concludendo, lo devo dire, è stata la stagione che più ci ha dato soddisfazione dal punto di vista dell’attività - spiega Felix - la gente da noi, ma in generale in tutta Italia e non solo, ha voglia di uscire. Di stare all’aria aperta e a contatto con la natura. E il rafting si pone come una delle attività migliori per soddisfare queste esigenze. Sull’Adige concentriamo buona parte della nostra estate, quest’anno la portata d’acqua è sempre stata buona anche grazie alla situazione del lago di Resia che alimenta in maniera importante il fiume. Ed è stato bello vedere i sorrisi delle persone, felici al termine di ogni discesa”. 

Non solo turismo per il Rafting Adventure Sudtirol la cui base principale si trova a Rablà, un piccolo paese situato all’imbocco della Val Venosta con una lunga storia alle sue spalle. Merano dista appena dieci chilometri ed era inevitabile quindi che ci si concentrasse anche sull’attività agonistica; il tutto grazie alla società DRD 4 per la quale sono tesserate le guide rafting del sodalizio diretto da Felix Pirhofer: “Ci piace gareggiare e le nostre ragazze, sia con il club ma anche con la maglia della nazionale che tanto ci inorgoglisce, lo fanno con grande impegno e dedizione - spiega - poi ogni tanto scendiamo in gara anche noi, con i colori del Rafting Adventure Sudtirol. Nel 2020 siamo stati in Valbrenta e abbiamo ottenuto risultati soddisfacenti; la punta di diamante sono però le portacolori del DRD 4 alle quali ci ispiriamo, dal punto di vista agonistico, per essere comunque sempre più allenati e preparati”. 

L’essenza del nostro sport, dello stare a contatto con la natura nel modo giusto. Il tutto alternato a discese in sfida con il cronometro e molto altro.

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Agosto in azione, da settembre si torna in gara!

Prosegue senza sosta e in tutta Italia l'attività delle compagnie e delle realtà che operano quotidianamente per diffondere il rafting e permettere al maggior numero di persone di beneficiare delle bellezze del nostro paese attraverso un punto di vista privilegiato, quello appunto che si può ammirare dall'acqua. Un mese di agosto durante il quale l'Italia del rafting si sta concentrando sull'attività turistico-promozionale, senza dimenticare però che a breve si tornerà a gareggiare anche dal punto di vista agonistico per titoli importanti.

Settembre sarà il mese che richiamerà in azione gli agonisti, impegnati in queste giornate in allenamenti finalizzati ad arrivare al meglio ai prossimi appuntamenti. E in particolare nel calendario si tornerà a gareggiare il prossimo 12 settembre a pochi passi da Vigevano con la prova del Trofeo Parigi 2024 nella specialità slalom. Titoli nazionali in palio invece il 18 settembre con la Coppa Italia - discesa classica valida anche come ulteriore tappa del Trofeo Parigi 2024 in programma a Gaiola. Il 2 e 3 ottobre invece ci si sposta in Veneto tra le acque del fiume Brenta dove andranno in scena le sfide valide per il Campionato Italiano di slalom per tutte le categorie e il campionato italiano discesa classica. Sabato dedicato al rafting, domenica invece spazio per i titoli nazionali hydrospeed. Il 17 ottobre nuovo appuntamento con il campionato italiano maratona R4 a Pescantina e ancora, il 30 ottobre, gara interregionale aperta e Trofeo Parigi 2024. Campionato italiano rafting e hydrospeed RX il 7 novembre presso il Rafting Team Verona per poi ritrovarsi il 14 novembre a Brugnato, in provincia di La Spezia, per la gara internazionale di maratona, sul mare. 

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Attraversando l'Italia. Rafting e Università, con il CUS Verona in Val di Sole

Università e sport. Un binomio al centro del progetto che ha spinto l’Università degli studi di Verona, attraverso il proprio Centro Universitario Sportivo, ad avvicinarsi al rafting; il tutto ha permesso di portare, a partire dal 2015, il CUS Verona al centro del progetto sportivo che ha preso le redini dell’attività iniziata nel 1984 in Val di Sole da Alessandro Mariani che assieme ad un gruppo di appassionati fondò il proprio centro rafting e canoa. Si chiamava XRaft; ed è da qui che ha preso linfa l’attività rafting del CUS Verona seguita oggi dal punto di vista tecnico da Mauricio Fernandez, guida di grande esperienza originaria del Cile che in Val di Sole ha stabilito la propria base, diventando punto di riferimento per l’attività nel territorio: “Mauricio è una delle guide di maggior esperienza che io conosca - ci racconta Alessandro mariani che del Cus Verona è coordinatore per quanto riguarda l’attività di rafting in Val di Sole - grazie a lui e ad un’altra decina di persone, tutte guide esperte, siamo in grado di proporre discese in tutti i tratti navigabili del Noce, facendo conoscere al maggior numero di appassionati ma anche turisti e non solo le magie del nostro sport”. 

 

Il Cus Verona ha ovviamente anche una sede nella città scaligera anche se al momento l’attività principale si concentra quasi esclusivamente sul Noce. Il rafting sull’Adige per il Centro Universitario Sportivo è comunque uno degli obiettivi futuri: “Prima del Covid eravamo riusciti ad acquistare un bel po’di nuove attrezzature, compresi i gommoni, con l’obiettivo di dar vita e potenziare anche l’attività agonistica - spiega Mariani - poi la pandemia ha rallentato il tutto e solo in queste settimane abbiamo ripreso in mano la questione con l’obiettivo di ripartire quanto prima. Con l’università a Verona le opportunità non mancherebbero; gli studenti desiderosi di avvicinarsi al rafting sono molti, così come sono molti i turisti e appassionati che guardano al nostro sport con curiosità. Sarà uno dei prossimi step per continuare la crescita che dal 1984 ad oggi ci caratterizza”. 

 

Studenti e studentesse quindi, ma anche persone esterne al mondo dell’università che possono tranquillamente avvicinarsi al nostro sport contattando il CUS Verona; la missione principale è quella di offrire opportunità a chi frequenta l’ateneo scaligero ma anche e soprattutto in Val di Sole l’attività è sviluppata a 360 gradi. Tornando all’aspetto agonistico, la partecipazione del CUS Verona ad alcuni eventi durante l’anno non manca con la volontà di incrementare la presenza di equipaggi “made in CUS Verona” a partire dai prossimi appuntamenti nazionali. 

 

Mariani, in passato anche vicepresidente della FIRaft, conosce da tempo questo ambiente. Nel 1982 aprì qui la prima scuola di canoa sul fiume Noce, ampliata successivamente al rafting e al suo sviluppo in un ambiente naturale che nulla ha da invidiare al resto del mondo. La Val di Sole, conosciuta ovunque, offre paesaggi incontaminati e una vicinanza alla natura, e al divertimento, uniche e tutte da provare. 

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Mondiali 2023, Firaft e istituzioni al lavoro, conferenza stampa a Sondrio

Campionati del mondo 2023; il grande evento che coinvolgerà la nostra Federazione con l’organizzazione del massimo evento internazionale tra due anni è stato presentato ieri nella sala consiliare di Palazzo Pretorio, a Sondrio, alla presenza delle autorità e del Presidente Firaft Benedetto del Zoppo. Una conferenza stampa durante la quale sono state date le prime informazioni relative al grande evento agonistico, con il comitato organizzatore al lavoro per definire gli ultimi dettagli e avviare a pieno regime gli ingranaggi che porteranno il mondo nel cuore del nostro paese.

 

40 nazioni attese al via come prospettiva di base, più di un migliaio di persone coinvolte per un evento che porterà ancora una volta l’Italia e in questo caso la Valtellina al centro del mondo. “E’una bella sfida perchè il 2023 oramai è alle porte. La data precisa è ancora in fase di definizione tra la fine di giugno e i primi di luglio ma è chiaro la andremo a definire al più presto anche dopo aver sentito le varie parti coinvolte, non ultimi gli enti preposti per la gestione della risorsa idrica nel territorio. La fortuna è che possiamo avere un fiume Adda regolato al millimetro grazie alla loro collaborazione e questo è un aspetto fondamentale per la perfetta riuscita agonistica e tecnica dell’evento”. 

 

Al fianco del comitato organizzatore e della nostra Federazione anche le istituzioni del territorio, sempre più attente al mondo del rafting sia come veicolo di crescita turistica ma anche, come in questo caso, strumento grazie al quale far conoscere l’Italia e il mondo del rafting di casa nostra al resto del mondo. Ed è un’Italia che dopo i brillantissimi risultati ottenuti al mondiale in Francia si prepara ovviamente anche dal punto di vista agonistico, oltre che organizzativo, all’evento iridato da disputarsi tra le acque amiche dell’ “Adda” tra meno di due anni.

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Attraversando l'Italia. Nel Parco del Nera il rafting è protagonista

Vivere in un territorio straordinario, come quello del “Parco Fluviale del Nera” nell’area comunale di Terni, permette di essere costantemente a contatto con la cascata delle Marmore, una delle attrazioni di questo angolo di paradiso tra i fiumi Velino e Nera.

 

E fu proprio quella cascata ad incuriosire un bel po’di anni fa i fratelli Pietro e Giovanni Dall’Oglio, appassionati e curiosi ma anche e soprattutto esploratori e protagonisti di discese lungo le rapide più impetuose di moltissimi fiumi in tutto il pianeta. A parlarci di come, nel 1987, il “Centro Canoa e Rafting Le Marmore” ha preso vita, è oggi Paolo Formichetti, coordinatore del centro rafting assieme a Stefano Pierini: “Ci riteniamo fortunati per avere la possibilità di lavorare e portare avanti l’attività del rafting ma anche di molte altre discipline sportive in un ambiente così bello - spiega Paolo - l’impegno è quotidiano così come le soddisfazioni, ma senza quell’intuizione che ebbero Pietro e Giovanni Dall’Oglio tutto questo, oggi, non sarebbe possibile”. 

 

La storia, che profuma di leggenda, è curiosa e va conosciuta: “Di ritorno da una delle loro spedizioni in Perù, Pietro e Giovanni si ritrovarono a guardare e ad osservare per un bel po’di tempo la cascata delle Marmore; all’improvviso si accese in loro la curiosità: “Dove finirà tutta quest’acqua che scende dalla cascata e sembra scomparire?” si chiesero. Approfondirono la situazione, esplorarono il territorio circostante e scoprirono un canale pieno di tronchi e impraticabile sotto tutti gli aspetti. Anzichè perdersi d’animo decisero allora, con un gruppo di amici, di bonificarlo e di renderlo navigabile per dar vita ad una prima ed embrionale attività. La possibilità di navigare a pochi passi dalla cascata delle Marmore accese i riflettori, non senza difficoltà, su questo territorio. Dialogando di volta in volta con le varie amministrazioni del comune di Terni balzò all’occhio l’importanza di questo territorio per lo sviluppo e il rispetto dell’ambiente. E le cose cambiarono”. 

 

Oltre alla navigazione venne migliorata anche la ricettività del territorio con la pulizia e la rimessa a nuovo dei tanti sentieri che partono e arrivano alla cascata delle Marmore, creando così una vera e propria rete di percorsi che nel corso degli anni sono diventati sempre più conosciuti: “Oggi nel parco transitano decine di migliaia di persone all’anno - prosegue Paolo - noi gestiamo il centro rafting che rimane di proprietà dei fratelli Dall’Oglio, portando avanti i loro valori e il loro credo, puntando sul turismo e sulla capacità di fare aggregazione in un ambiente unico. Siamo, come già detto, fortunati e proprio per questo cerchiamo di impegnarci per tenere pulito e il più possibile incontaminato questo angolo di paradiso. Durante le piene arrivano anche da noi ingenti quantità di plastica che provvediamo, con le nostre guide e i nostri volontari a pulire nel minore tempo possibile per far si che il fiume possa tornare subito navigabile e il nostro centro operativo. Viviamo in un paese, l’Italia, straordinario sotto molti aspetti. A noi il compito di tenerlo pulito e valorizzarlo al meglio”. 

 

Il Centro Rafting Le Marmore prende vita ufficialmente nel 1987. A distanza di oltre trent’anni e ad un passo dal celebrare i suoi 35 anni di vita, rimane un punto di riferimento per l’attività del centro Italia, ma non solo. Paolo Formichetti, oltre a coordinare il centro, è anche referente per la regione Lazio della nostra Federazione.

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